C’è la Fotografia dell’istante decisivo, capace di catturare il momento verso cui tutti quelli passati sembrano confluire e da cui sembrano prendere slancio per continuare la loro corsa inarrestabile. E c’è la Fotografia dell’istante eterno, quello in cui sembra invece che il tempo si confonda e si fermi, ipnotizzato dal fascino di una immagine. Di quest’ultima Kertész è il maestro indiscusso e la foto scattata “chez Mondrian” è l’icona perfetta del suo talento. Il fiore artificiale che sboccia nel rigore geometrico della parte sinistra si inclina verso la luce del pianerottolo, anticamera del mondo esterno dominato dalla curva, di cui la sagoma dei gradini e l’elica della tromba delle scale ci arrivano come un’eco rarefatta, che risuona nel silenzio; quello stesso silenzio che si espande quando il tempo si ferma.
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